Procida a Pasqua è una meta da non perdere: tra feste, celebrazioni, passeggiate alla scoperta delle sue architetture tipiche, girovagando alla ricerca di scorci mozzafiato, di luoghi in cui degustare l’eccellente tradizione enogastronomica e punti in cui la sua natura rigogliosa sboccia come un fiore a primavera, è impossibile annoiarsi! Un prezioso fazzoletto di terra, Procida, che ha saputo custodire i suoi tesori, accompagnando chi lo visita in una dimensione unica che da sempre affascina poeti, letterati, artisti e registi che hanno girato qui pellicole di grande successo.
Durante la Settimana Santa, dalla sera del Giovedì Santo alla sera del Venerdì Santo, si svolgono le processioni più belle e importanti: assolutamente da non perdere per la grande suggestione che le caratterizza, tanto da essere considerate le più scenografiche e intense di tutto il Mediterraneo.
Il Sabato Santo, il giorno di Pasqua e il Lunedì Santo di Pasquetta, invece, ci si può dedicare alla scoperta di Procida, visitando i suoi luoghi più belli, tutti fra loro molto vicini considerate le ridotte dimensioni dell’isola.
Salendo dalla Marina Grande su per una stradina subito dietro alla Chiesa di Santa Maria della Pietà si arriva nel punto più alto dell’isola, nonché il più antico. Da qui è possibile godere di panorami unici sul Golfo di Napoli e sui dintorni e ammirare luoghi densi di suggestione come il Palazzo d’Avalos con l’ex carcere borbonico (location molto amata da grandi registi che qui girarono tante pellicole celebri) il Museo Casa di Graziella (musa e amata del poeta Lamartine) e l’ Abbazia di San Michele Arcangelo.
E sono proprio Terra Murata e questa splendida Abbazia ogni anno il fulcro delle celebrazioni della Santa Pasqua isolana, organizzati da più di cinquecento anni dalle due confraternite isolane: la Congrega dei Bianchi e la Congrega dei Turchini.
I festeggiamenti tradizionali culminano tra la sera del Giovedì Santo e la sera del Venerdì Santo, dando vita ad una serie di processioni uniche per atmosfera e intensità.
Inizia tutto la sera del Giovedì Santo con una serie di cerimonie organizzate dalla Confraternita dei Bianchi, come la Lavanda dei Piedi e l’Ultima Cena, a cui segue una suggestiva processione degli Apostoli Incappucciati fra le strade buie di Procida, illuminate solo dalle candele, con tappe in alcune delle più importanti chiese dell’isola
Il Venerdì Santo, alle 5 del mattino la Confraternita dei Turchini conduce il Cristo Morto e la Madonna Addolorata dalla loro sede usuale, la Chiesa di San Tommaso d’Aquino, all’Abbazia di San Michele Arcangelo a Terra Murata.
Da qui parte la Processione dei Misteri, magnifici carri di varie dimensioni che rappresentano scene della Bibbia, portati a mano fino alla Marina Grande da bambini, ragazzi e adulti che nei mesi precedenti li hanno realizzati con passione e sacrificio. Sono tre le associazioni che si dedicano quasi tutto l’anno a progettarli e a costruirli: “L’isola dei Misteri”, “I ragazzi dei Misteri” e “Venerdì Santo”. Il pomeriggio le statue della Madonna Addolorata e del Cristo Morto, insieme ai misteri, vengono riportati, con grande fatica, che esprime un sentimento di immensa devozione, fin su a Terra Murata dove gran parte di questi ultimi, trascorsi i giorni di Pasqua, verrà distrutto.
I più belli, invece, diventeranno parte di un museo permanente, interessante da visitare: è ubicato nei pressi del belvedere dei cannoni prima dell’ingresso a Terra Murata, ed è dedicato proprio a queste opere d’arte create con ogni tipo di materiale, dal vetro al legno, dalla cartapesta al ferro e alla plastica.
La sera del Venerdì Santo, con un’ultima toccante fiaccolata al buio si rappresenta la Via Crucis e la statua del Cristo Morto viene ricondotta dall’Abbazia di Terra Murata fino alla sua sede, la Congrega dei Turchini nella Chiesa di San Tommaso d’Aquino.